“Genitori lo smartphone non è un baby-sitter”. Aumentano tra i bimbi disturbi e dipendenze

smatphone

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Frequenti mal di testa, disturbi alla vista e alla colonna vertebrale oppure difficoltà a relazionarsi e perdita di interessi; sono questi i disturbi fisici e psico- comportamentali in aumento tra i bambini e gli adolescenti italiani a causa di un abuso dello smatphone.

pediatri cyberbullsmo

A tracciare un quadro dettagliato di come tablet, smartphone e pc hanno modificato le abitudini dei genitori e generato la generazione Z, quella dei nativi digitali, è il dottore Pietro Ferrara (nella foto), referente della Società Italiana di Pediatria, Sip.

 

 

Secondo l’ultima indagine Istat già all’età di 3 anni, infatti, i bambini non solo utilizzano il computer o lo smartphone ma hanno anche acquisito padronanza del touch e della connessione ad Internet. Così non è strano vedere, anche dal pediatra, bambini con in mano il telefonino per ingannare i tempi d’attesa che smanettano con applicazioni e video.

Ma, tra bimbi prodigio e genitori stupiti, non si sta esagerando nell’uso di tutti i dispositivi tecnologici? La colpa è dei bambini che vogliono e dei genitori che danno? Formare o viziare, le future generazioni?

I genitori, divisi tra educazione e sensi di colpa, tra tempi stretti, vita veloce, digital divide, a volte anche di due generazioni passate, rispetto all’età dei figli, dovrebbero sapere che dare in mano uno smartphone ai propri figli comporta anche dei rischi.

Risponde alle domande Pietro Ferrara

Dal punto di vista fisico quali ripercussioni ha l’utilizzo di questi dispositivi?

“Sono sempre più evidenti gli effetti negativi e le conseguenze organiche derivanti dall’utilizzo indiscriminato di dispositivi elettronici sulla salute dei ragazzi. Oltre quindi ai noti effetti sulla sfera psico-comportamentale, sono sempre più numerose le segnalazioni di comparsa di sintomi somatici, come cefalea, dolori addominali, dolori articolari e muscolari, in particolare disturbi della colonna vertebrale in regione cervicale e lombo-sacrale, maggiore incidenza di sovrappeso e obesità, causati dalla sedentarietà e dall’aumentato intake calorico, disturbi del sonno e disturbi della vista”.

smartphone

Qual è la fascia d’età più colpita?

“Tutte le età possono potenzialmente essere a rischio. La consapevolezza dei genitori che i dispositivi elettronici servono per trovare risposte alla curiosità, per ampliare gli orizzonti sotto tutti i punti di vista, per divertirsi, per poter diventare grandi, non deve però tradursi nel permettere a questi mezzi di diventare una sorta di baby-sitter tecnologica e quindi fare in modo che, senza controllo e senza limiti, i bambini possano utilizzare tablet e smartphone indiscriminatamente”.

E dal punto di vista psicologo?

“Le ripercussioni sul piano psicologico e comportamentale sono rappresentate da un progressivo isolamento dai compagni e dalla vita sociale, con difficoltà relazionali, perdita di interessi, riduzione del rendimento scolastico”.

Quali regole devono dare e darsi i genitori nel momento in cui danno il cellulare in mano ai figli? C’è un tempo e uno spazio per consentirne l’utilizzo? 

“Il bambino guarda molto ciò che fanno i genitori. Un genitore consapevole e che vuole veramente bene al proprio figlio, sa perfettamente che i dispositivi elettronici sono oggi dei mezzi indispensabili e non ne può quindi vietare l’utilizzo, ma scegliere ciò che può essere utile in rapporto all’età e alle inclinazioni del proprio bambino, standogli vicino e scegliendo i contenuti adeguati e idonei. Un pericolo? L’Accademia Americana di Pediatria avverte che i bambini trascorrono in media circa 7 ore al giorno davanti a TV, computer, cellulari e altri dispositivi elettronici, a dispetto delle 2-3 ore giornaliere consigliate. Dati simili sono emersi anche in Italia da recenti indagini sulle abitudini di bambini e adolescenti”.

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A che età potrebbe essere consigliato l’utilizzo di tab e smartphone per i bambini? 

Non c’è una età che segni il giro di boa dell’inizio dell’uso consigliato di un tablet. Il corretto uso dello stesso può essere consentito anche all’età di 3-4 anni, con un genitore che impiega il proprio tempo stando vicino al proprio figlio leggendo fiabe, facendogli vedere disegni colorati, stimolando la sua fantasia e facendolo crescere. Il corretto uso deve continuare durante la scuola, nel periodo adolescenziale e comunque sempre con un controllo e con un dialogo aperto che ne spieghi gli indubbi e innumerevoli vantaggi che i nascosti e insidiosi pericoli”.

Faccio un esempio reale. Se il bambino piange perché vuole a tutti i costi il telefono di mamma e papà mentre pranza o è in macchina, come possono i genitori sostituire questa richiesta o in molti casi abitudine? 

“L’abuso di un mezzo dipende sempre dall’esempio. Se i genitori a tavola guardano la televisione o giocano con lo smartphone, non possono pretendere che i figli facciano diversamente. I bambini però sono curiosi. Non ci mettono molto a crearsi nuovi interessi e ad inventarsi nuovi giochi. Far comprendere ai propri figli che sono belli anche i giochi all’aperto, quelli con i propri compagni, che lo sport non serve solo per tenersi in forma, ma per conoscere gli altri, per scambiare emozioni positive, per confrontarsi. Che esiste una vita reale che è molto più colorata di quella virtuale”.

Insomma il giusto compromesso tra dovere e potere è una pratica che il genitore deve sempre trovare nell’educare i propri figli.

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