Telefonini in classe, in una direttiva Miur tutte le istruzioni per insegnanti e genitori

telefonini in classe

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Insegnanti ripresi con i telefonini durante la lezione e derisi sui social. Sempre più spesso si assistere a scene di questo tipo di cyberbullismo, dove gli alunni si prendono gioco dei professori oppure dei propri compagni. Ma è giusto che gli studenti usino il telefonino in classe? E soprattutto, come possono difendersi i docenti?

Se il binomio adolescenti e smartphone è ormai diventato inseparabile l’unica cosa che resta da fare è mettere delle regole chiare sul dove, il quando e il perché utilizzare il telefonino, in pratica bisogna applicare i principi della buona educazione. Gli insegnanti non possono perquisire gli alunni, questo è certo, ma possono sequestrare i cellulari, per poi restituirli a fine lezione. I genitori invece di andare contro la decisione del docente dovrebbero collaborare e soprattutto educare il proprio figlio verso un uso corretto della Rete. Gli alunni infine dovrebbero avere buon senso e non riprendere e fare foto senza il permesso, perché questo corrisponde al reato di violazione della legge sulla privacy e si rischia anche l’arresto.

Le ultime istruzione, in materia di telefonini a scuola, sono contenute nella circolare “linee di indirizzo ed indicazioni in materia di utilizzo di telefoni cellulari e di altri dispositivi elettronici durante l’attività didattica, irrogazione di sanzioni disciplinari, dovere di vigilanza e di corresponsabilità dei genitori e dei docenti” che risale al 2007, a firma dell’allora ministro dell’Istruzione Giuseppe Fioroni.

La direttiva ministeriale mette ordine sulle competenze, sui diritti e i doveri che non sono limitati solo ai dirigenti, docenti e personale Ata ma anche alla famiglia, prima agenzia educativa, e agli stessi alunni, attraverso lo statuto dello studente.

Ecco cosa c’è scritto

Utilizzo di cellulari e altri dispositivi elettronici durante le attività didattiche.

In via preliminare, è del tutto evidente che il divieto di utilizzo del cellulare durante le ore di lezione risponda ad una generale norma di correttezza che, peraltro, trova una sua codificazione formale nei doveri indicati nello Statuto delle studentesse e degli studenti, di cui al D.P.R. 24 giugno 1998, n. 249. In tali circostanze, l’uso del cellulare e di altri dispositivi elettronici rappresenta un elemento di distrazione sia per chi lo usa che per i compagni, oltre che una grave mancanza di rispetto per il docente configurando, pertanto, un’infrazione disciplinare sanzionabile attraverso provvedimenti orientati non solo a prevenire e scoraggiare tali comportamenti ma anche, secondo una logica educativa propria dell’istituzione scolastica, a stimolare nello studente la consapevolezza del disvalore dei medesimi.

Dall’elenco dei doveri generali enunciati dall’articolo 3 del D.P.R. n. 249/1998 si evince la sussistenza di un dovere specifico, per ciascuno studente, di non utilizzare il telefono cellulare, o altri dispositivi elettronici, durante lo svolgimento delle attività didattiche, considerato che il discente ha il dovere:

  • di assolvere assiduamente agli impegni di studio anche durante gli orari di lezione (comma 1);
  • di tenere comportamenti rispettosi degli altri (comma 2), nonché corretti e coerenti con i principi di cui all’art. 1 (comma 3);
  • di osservare le disposizioni organizzative dettate dai regolamenti di istituto (comma 4).

La violazione di tale dovere comporta, quindi, l’irrogazione delle sanzioni disciplinari appositamente individuate da ciascuna istituzione scolastica, nell’ambito della sua autonomia, in sede di regolamentazione di istituto.

Nel settembre del 2012, sulla stessa questione dell’uso degli smartphone in classe, interviene anche il Garante per la privacy attraverso il vademecum “La privacy a scuola. Dai tablet alla pagella elettronica. Le regole da ricordare

dove si legge:

L’uso di cellulari e smartphone è in genere consentito per fini strettamente personali, ad esempio per registrare le lezioni, e sempre nel rispetto delle persone. Spetta comunque agli istituti scolastici decidere nella loro autonomia come regolamentare o se vietare del tutto l’uso dei cellulari. Non si possono diffondere immagini, video o foto sul web se non con il consenso delle persone riprese. E’ bene ricordare che la diffusione di filmati e foto che ledono la riservatezza e la dignità delle persone può far incorrere lo studente in sanzioni disciplinari e pecuniarie o perfino in veri e propri reati. Stesse cautele vanno previste per l’uso dei tablet, se usati a fini di registrazione e non soltanto per fini didattici o per consultare in classe libri elettronici e testi on line”.

cyberbullismo

Dunque il Miur si è espresso, nonostante la direttiva ministeriale sia stata emanata quasi 10 anni fa e di cambiamenti nell’uso della tecnologia ne sono stati fatti tantissimi; persino il Garante per la protezione dei dati personali ha messo nero su bianco, a questo punto allora c’è da chiedersi: ma davvero gli studenti a scuola, durante le lezioni, non possono fare a meno del telefonino?  E ai genitori: davvero i figli hanno sempre ragione?

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Io ai miei tempi, anni ‘90, andavo a scuola con un gettone nello zaino, se chiamavo era solo per necessità, mia mamma poteva chiamare la segreteria della scuola (ma non è mai successo), per socializzare c’erano i miei compagni, il cosiddetto gruppo dei pari, e ad avere ragione sulla mia condotta a scuola erano gli insegnanti. Giuro, non sono cresciuta traumatizzata!

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5 commenti su “Telefonini in classe, in una direttiva Miur tutte le istruzioni per insegnanti e genitori”

  1. Pingback: Media Education | Pearltrees

  2. IL PROBLEMA SI PRESENTA GRAVE QUANDO L’ALUNNO MAGGIORENNE USA IL CELLULARE CON MUSICHE E SCHIAMAZZI, INTERROMPENDO IL SERVIZIO PUBBLICO EROGATO A COLORO CHE INTENDONO SEGUIRE LE LEZIONI. A NULLA VALE IL REITERATO INVITO DEL DOCENTE AD UN COMPORTAMENTO CORRETTO E AL RISPETTO DELLA NORMATIVA IN MATERIA. A NULLA VALGONO LE CONSEGUENTI ANNOTAZIONI SUL REGISTRO QUANDO IL DIRIGENTE SCOLASTICO, ESIMENDOSI DALLE PROPRIE RESPONSABILITA’, NON INTENDE ASSUMERE ALCUN PROVVEDIMENTO, NEPPURE IN SEDE DI CONVOCAZIONE DEL CONSIGLIO DI CLASSE STRAORDINARIO DALLO STESSO FISSATO.
    IL MAGGIORENNE (GUIDA, VOTA E PUO’ ACQUISTARE UN’ARMA!) CHE INTENZIONALMENTE INTERROMPE IL SERVIZIO SCOLASTICO DEVE ESSERE PENALMENTE PERSEGUITO, COME ACCADE PER PER L’INTERRUZIONE DI QUALSIASI ALTRO SERVIZIO PUBBLICO. PERCHE’ I DIRIGENTI SCOLASTICI NON FANNO RISPETTARE LA LEGGE, MA PREFERISCONO UMILIARE I DOCENTI CHE INTENDONO SVOLGERE SERENAMENTE LE LEZIONI E QUINDI PRESTARE CON EFFICACIA IL SERVIZIO PUBBLICO DELL’ISTRUZIONE DI LORO COMPETENZA?

  3. Pingback: PNSD | Pearltrees

  4. Sicuramente è importante fare capire i figli il uso del cellulare con criterio è prudenza, soprattutto controllare cosa se scrivono se sono minorenni e anche sono d’accordo che se i ragazzi sono distratti durante la lezioni meglio prenderlo e consegnarlo a fine lezione, alcune scuole prima de la lezione raccolgono tutti cellulare è a fine giornata le riprendono, ma quello che non sono d’accordo è che se i ragazzi affidano i loro cellulari non abbiano i professori cura del bene che questo rappresenta se mentre sono custoditi la responsabilità non la prendono sul serio . E anche se insegna con l’esempio gli stessi professori dovebero depositare nello stesso posto dei ragazzi i loro cellulari e non scambiare messagi mentre sono in classe. Non serebbe più giusto?

    1. Certo, la regola deve essere uguale per tutti.
      Vigilare sempre sui propri figli è un dovere del genitore. Ma in quanti lo fanno?
      Purtroppo a volte alcuni adulti delegano alla tecnologia molti compiti.
      Grazie Laura per aver letto intreccio.eu, i vostri commenti sono preziosi.
      Buona giornata

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