Patente obbligatoria per navigare in rete. “La responsabilità è dei genitori”

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Navigare in Rete e avere a disposizione uno smartphone equivale a guidare un motorino o una macchina. Anche nel web si possono commettere infrazioni e attraverso il telefono, se non prestiamo attenzione, possiamo uccidere la reputazione di qualcuno. Ecco perché è d’obbligo la patente.

E’ questo il progetto che ha riscosso grande successo e cha ha coinvolto tanto gli adolescenti quanto i genitori degli studenti della scuola secondaria di primo grado. Le caratteristiche sono identiche a quelle di una reale patente di guida: è rinnovabile, può essere revocata, e viene rilasciata solo dopo aver accertato i requisiti morali e la conoscenza delle regole.

L’iniziativa è rientrata nell’ambito delle proposte sulla prevenzione del cyberbullismo dell’Ufficio Scolastico del VCO, ambito Territoriale del Verbano-Cusio-Ossola, in collaborazione con la Polizia di Stato, l’Asl VCO, l’Associazione Contorno Viola e con il contributo della Fondazione Comunitaria del VCO e dell’IIS Ferrini-Franzosini di Verbania.

La patente, finalizzata all’uso consapevole dello smartphone, trova il suo fondamento nella legge 71/2017 “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”.

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Parte attiva del progetto è dunque Elena Ferrara (nella foto), prima firmataria della legge, che spiega: ”A fare da perno tra la famiglia e i ragazzi è la scuola. La patente rappresenta un patto stilato da entrambi le parti e viene rilasciata solo dopo aver verificato le competenze sull’utilizzo corretto del web e dei dispositivi. Ad ogni modo – continua Ferrara – la patente può essere revocata nel caso in cui vengo meno i rapporti di fiducia tra figli e genitori e deve essere rinnovata per accertare le competenze del ragazzo e della ragazza sulla Rete. Non dimentichiamo che le responsabilità è dei genitori.”

Tra i punti da rispettare per l’adolescente c’è quello di non danneggiare lo smartphone oppure di non ignorare la telefonata se sullo schermo c’è scritto “Mamma” o “Papà”.

Il patto

Hai uno smartphone con connessione web, per chiamare ti bastava un semplice telefono cellulare. Uno strumento così potente presuppone però delle responsabilità, in fondo hai nelle mani qualcosa che nessuna generazione precedente ha avuto dalla nascita. Ma la responsabilità non è solo tua, sei minorenne e i tuoi sbagli li pagano anche mamma e papà.

Da figlio/a a genitore:

  1. Ho uno smartphone, l’ho chiesto io. Dovrò essere responsabile di ciò che ci farò.
  2. Saprete sempre le mie password per accedere.
  3. Non userò la tecnologia per mentire, deridere o ingannare un altro essere umano e non mi farò coinvolgere in conversazioni che potranno fare del male a qualcun altro. Non voglio che vengano fatte a me.
  4. Se danneggerò lo smartphone sarò responsabile del costo di sostituzione o riparazione.
  5. Non scriverò messaggi o  mail di qualcosa che non direi di persona
  6. Non invierò e non chiederò foto delle mie parti intime o di quelle di qualcun altro. Sono consapevole che potrebbe rovinare la mia vita in futuro. La cattiva reputazione di ciò che potrei fare di sbagliato in rete mi inseguirebbe per sempre.
  7. Imparerò a capire come usare il web e lo smartphone senza essere usato da loro.

Da genitore a figlio/a:

Ho avuto in eredità le informazioni per proteggerti nel mondo fisico ma, nonostante miliardi di bit, non ne ho abbastanza per difenderti in quello digitale. I consigli che stai per leggere vogliono aiutarti a pensare, ricordati che il miglior antivirus del mondo è il tuo cervello.

  1. Mi impegno a non abbandonarti in un mondo di innumerevoli strade e una sola finestra.
  2. Lo smartphone è “in prestito”. La sua durata dipenderà dal tuo comportamento, in fondo anche la patente del motorino ti viene ritirata se sbagli.
  3. Se suona, rispondi. È anche un telefono. Sii educato e non ignorare una telefonata se sullo schermo vedi scritto “Mamma” o “Papà”.
  4. Sei veloce a digitare ma ricorda che velocità e intelligenza non viaggiano nella stessa corsia.
  5. Resta nel mondo reale, ciò che ti porti dietro nella vita sono i ricordi e le esperienze. Vivi le tue e non guardare solo quelle altrui da un monitor.
  6. Google, Instagram e WhatsApp dovranno essere i compagni per espandere le tue conoscenze, non i tuoi padroni.
  7. In un mondo dove niente si cancella ricorda che la vita digitale te la costruisci tu giorno per giorno
  8. Se non capirai o accadrà qualcosa che non saprai gestire parlane lo stesso ed insieme troveremo una soluzione. Non siamo nati digitali ma la vita è una palestra per tutte le soluzioni, spesso anche quelle fatte di bit.

La patente rappresenta dunque un atto simbolico ma una reale presa di responsabilità sia dei minori che degli adulti e deve spingere ad una continua riflessione sull’uso corretto della Rete.

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