Bullismo: “Vivo per caso”, una canzone per denunciare
E’ successo tutto all’improvviso: il buio della notte, una macchina con i finestrini aperti e un ragazzo che si accosta e dice: “accussì a finisci ri fari u sbirru” (così la smetti di fare il carabiniere). E poi le botte in testa, all’addome e in tutto il corpo, fino a non capirne più niente. Fino a svegliarsi in ospedale, con la mandibola gonfia, il collo bloccato e lividi e contusioni ovunque.
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