Bambini piccolissimi con in mano uno smartphone e occhi puntati sullo schermo. Una scena divenuta ormai quotidiana e tra negazioni e assoluto lassismo, i genitori spesso non riescono a trovare un accordo comune sull’educazione digitale del proprio figlio.
I bambini apprendendo per imitazione, dagli adulti di riferimento, ad utilizzare i dispositivi e la Rete, fino a scoprire che oltre ad essere spettatori passivi, con i video, possono anche interagire, con questi strumenti, attraverso i giochi online.
Così dalla visione si passa all’azione del gioco, una passione che spesso cresce a dismisura fino a non poter più staccare il figlio dallo smartphone. Come capire dunque se un gioco è adatto oppure no?
Innanzitutto è importante distinguere i tipi di giochi:
• d’abilità, che si dividono in abilità fisica, ad esempio di velocità o destrezza, e mentale, cioè di logica e/o strategia;
• d’azione, ad esempio combattimenti e sfide;
• di sport, gare ginniche, calcio e altri;
• di simulazione, dove bisogna imitare pratiche che rispecchiano la realtà, ad esempio cucinare.
Inoltre tutti i giochi online e non, riportano dei numeri e dei simboli; si tratta dell’indicazione Pegi, acronimo di Pan European Game Information, la classificazione utilizzata in tutta Europa che attesta l’idoneità di un gioco sulla base dell’età e non del livello di difficoltà.
Le icone Pegi specificano dunque le categorie di età che variano da 3, 7, 12, 16 e 18 anni e indicano se un prodotto software interattivo è adatto per i bambini di una certa età.
Giochi online e icone Pegi
Sotto l’icona dell’età sono disegnati dei piccoli quadrati con delle immagini. Questi sono i descrittori che indicano il tipi di contenuto che è possibile trovare all’interno del gioco. Gli indicatori sono:
- violenza;
- linguaggio scurrile;
- paura;
- contenuto sessuale;
- droghe;
- discriminazione;
- gioco d’azzardo;
- online (si gioca in Rete ed è possibile interagire con altri giocatori);
- acquisti nel videogioco (contiene offerte che consentono al giocatore di effettuare acquisti con la valuta reale).
Il consiglio – Non bisogna mai negare i videogiochi ma piuttosto bisogna trovare quello adatto al proprio bambino! I giochi, anche quelli online, infatti se adeguati all’età possono avere molti vantaggi, ad esempio sviluppare le capacità cognitive.
E’ fondamentale quando diamo in mano un dispositivo ad un bambino fare attenzione a due fattori: la quantità e la qualità del tempo passato online, dove per quest’ultimo s’intende cosa fanno o guardano i ragazzi in Rete.
Quando si scarica un gioco dunque bisogna per prima cosa imparare a leggere le etichette. Per esempio su Google Play quando cerchiamo un’app, utile ad intrattenere il proprio figlio, compare subito:
- se è un gioco di abilità, educativo o altro,
- l’icona Pegi,
- se contiene annunci pubblicitari e/o offre acquisti in-app
- in alcuni casi anche altre indicazioni.
E’ bene in ogni caso testare il gioco personalmente prima di far giocare il bambino.
Si consiglia di consultare Minori Online – Guida per Orientarsi, realizzata dalla Fondazione Carolina e Pepita Onlus, a cura di Ivano Zoppi.
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