Indirizzare i ragazzi verso la bellezza, attraverso le arti visive. E’ questo l’intento del Festival Internazionale del Film per Ragazzi intitolato Bulli ed Eroi, giunto quest’anno alla settima edizione.
Un’iniziativa che vede impegnati in mesi di lavoro diversi esperti chiamati a giudicare l’idea di bullismo che i ragazzi hanno e che esprimono attraverso cortometraggi, sceneggiatura e altre forme d’arte.
Cos’è cambiato in questi sette anni? A rispondere è Paola Dei, ideatrice dell’iniziativa, psicologa dello sviluppo e direttrice artistica del Festival, che dichiara: “Abbiamo sempre più grandi tecnici ma va scomparendo la creatività, mentre i progressi delle nuove tecnologie viaggiano ad una velocità impressionante.” “Inoltre – continua – L’uso che negli anni è stato fatto delle tecnologie ha purtroppo evidenziato: aumento dell’aggressività, violenza, isolamento e disturbi d’ansia.”
Se da un lato però si evidenzia una mancanza dall’altro negli anni il festival ha registrato un aumento esponenziale di giovani concorrenti e una grande sensibilità al tema del bullismo. “Mentre all’inizio erano solo 250 i ragazzi partecipanti – spiega la direttrice – adesso sono arrivati ad oltre 3500, con fasce d’età che variano dai 6 ai 25 anni. Quest’edizione in più ha visto impegnate 12 giurie internazionali che hanno lavorato alla scelta delle opere più significative.”
Filo conduttore dell’intera manifestazione è stato Pinocchio. “Noi – aggiunge Dei – attraverso la storia di Pinocchio intendiamo indicare il giusto percorso per affrontare il bullismo. Crediamo, infatti, che se ci rivolgiamo ai giovani con la giusta modalità e il corretto approccio loro ci seguono.”
Quest’anno inoltre è stato consegnato il Premio “Incanti e Nuove Tecnologie” alla Side Academy di Verona per il cortometraggio dedicato a Willy Monteiro Duarte con un finale differente. I ragazzi si sono appassionati e hanno compreso quanto sia importante avere storie sulle quali poter riflettere per restituirle e raccontarle usando metodologie e tecniche innovative.
Il finale indica una strada possibile verso il “diritto alla vita”. Tutti i ragazzi hanno avuto modo, attraverso il corto che unisce contenuti e nuove tecnologie, di esperire un metodo interattivo per l’elaborazione di idee. Metodo che può rappresentare per loro anche un momento di apprendimento.
Gli obiettivi principali della proiezione hanno inteso attraverso il cinema rendere consapevoli i giovani dell’importanza del “diritto alla vita di tutti” e sostenerli nello sviluppo di idee innovative che possano trasformarsi in realtà differenti da sviluppare e realizzare in futuro.
