L’educazione ai new media non spetta solo ai genitori. Ma tutta la società deve farsi portavoce di una politica responsabile dell’uso del web, in particolare dei social, e dei dispositivi. Ognuno deve farsi carico di educarsi e di educare al digitale.
L’uso del web non è un fatto che riguarda solo i più piccoli, tutti ormai siamo proiettati alle relazioni web mediate, alla condivisione di contenuti e ad un economia basata sul digitale. Ma che posto ha l’educazione digitale? A fare il punto della situazione è Laura Pessina, psicologa specializzata nello sviluppo dei processi educativi.
Qual è l’atteggiamento errato che i genitori attuano nei confronti dei figli con i new media?
L’errore di fondo che si commette con i dispositivi elettronici è consentirne ai figli il libero accesso: se non vi è una regolamentazione fornita dai genitori riguardo ai tempi e ai modi di utilizzo, l’alto rischio è che i ragazzi trascorrano molto tempo davanti a tv, smartphone o tablet, finendo ad esempio per guardare film molto spesso non adatti all’età o entrando in contatto, attraverso i social, con persone e contenuti pericolosi, di cui il genitore resta ignaro, non potendo dunque avere alcun controllo sulla tipologia di contenuti e informazioni con cui il proprio figlio sta interagendo e che quindi sta assimilando.
Cosa devono fare i genitori?
I genitori, vista la grande potenzialità dei mezzi di comunicazione, oggi dovrebbero informarsi e tenersi aggiornati su quali possano essere i rischi, tenendo inoltre presente che ogni piattaforma social ha un regolamento da seguire ed una età minima di iscrizione da rispettare. È consigliabile utilizzare dei sistemi per il controllo parentale che garantiscono maggiore sicurezza e controllo dell’utilizzo che i propri figlio fanno del web.
Che parte deve prendere la società nell’uso dei social?
La società dovrebbe comprendere e rispettare i limiti di ciò che è pubblicabile, tutelando i minori per evitare loro, quanto più possibile, rischi e pericoli in cui è facile imbattersi. Il web è un mondo tanto ricco e affascinante, quanto insidioso: basta davvero poco per ritrovarsi in situazioni da cui poi risulta purtroppo difficile uscire, con conseguenze che possono essere di estrema drammaticità.
Il concetto dunque è semplice l’educazione ai new media non può essere ritenuta un fattore secondario nella crescita dei più piccoli ma per farlo gli adulti devono prima comprenderne l’importanza ed educarsi.
