Squid Game e violenza. Siamo sicuri che la colpa sia della serie tv?

squid game

Fa tanto discutere Squid Game, la serie Tv su Netfix, e tra “apocalittici e integrati”, citando Umberto Eco, le 9 puntate sono sulla bocca di tutti. Il nodo della questione è la violenza e a raccapricciare è il modo in cui viene messa in scena.

Questo il motivo che spinge tanti utenti a chiedere la censura di Squid Game, vietato ai minori di 14 anni, che in pochi giorni ha raggiunto ogni parte del mondo, oltre che un inaspettato incasso di milioni di dollari.  Sembrerebbe, infatti, che molti bambini, già a scuola dell’infanzia, abbiano imitato la violenza dello show coreano.

Bisogna precisare, per i pochi che non hanno visto la serie, che a fare da filo conduttore in ogni puntata sono i giochi da bambini, ad esempio: un, due, tre stella; tiro alla fune e altri passa tempi dell’infanzia. I giochi però si vincono al costo della vita. L’intento degli autori di Squid Game è quello di affrontare tantissimi temi e di offrire spunti di riflessione, molti strettamente coreani, dove l’obiettivo è rappresentare una società devota al Dio denaro e non solo. 

Il risultato mediatico però è diverso. Le scuole, infatti, segnalano episodi di violenza tra bambini dove le dinamiche sembrerebbero riprendere la serie tv.

La domanda è: come i bambini sono arrivati a conoscere Squid game?

La censura davvero risolve il problema della violenza e poi del rischio emulazione?   

Il dibattito è aperto e anche infervorato. Sembrerebbe, ad ogni modo, che a sfuggire siano due fattori.

  1. L’assenza della genitorialità. Un bambino non dovrebbe vedere né solo né in compagnia certi contenuti. Il quattordicenne inoltre dovrebbe essere accompagnato alla visione da una spiegazione da parte dell’adulto, sempre.
  2.  La molteplicità dei canali di comunicazione, che fanno sì che un contenuto esca da un contesto comunicativo per trasferirsi in altri contesti completamenti diversi, dove il significato cambia. Dunque Squid Game partito da Netflix è approdato su Tik Tok e altri social, snaturando la trama e il significato della serie.  

L’educazione non si ottiene con la negazione ma con la negoziazione tra genitori e figli.

I consigli della Polizia Postale  – Commissariato di PS Online – Italia

#SquidGame: un fenomeno molto pericoloso che va di moda tra i bambini.

Consigli utili per i genitori:

• Ricordate che la serie Squid Game è stata classificata come VM 14 ovvero vietata ad un pubblico di età inferiore a quella indicata. Questa limitazione indica che i suoi contenuti possono turbare i minori con intensità variabile a breve e lungo termine;

• Valutate se possa essere utile guardare la serie prima di esprimere assenso o dissenso alla visione dei vostri figli che hanno più di 14 anni: sarete più precisi e consapevoli di quali siano gli elementi critici su cui poggia la vostra decisione e potrete argomentarli in modo convincente ai vostri figli;

• Parlate in famiglia della serie, chiedete ai bambini/ragazzi cosa ne pensano in modo che, anche se non hanno il permesso di vederla, siano in grado di partecipare ad eventuali commenti e discussioni con i coetanei;

• Ricordate ai bambini/ragazzi che quanto rappresentato nelle serie è frutto di finzione e che la violenza non è mai un gioco a cui partecipare;

• Tenete sempre vivo il dialogo familiare sui temi dell’uso delle nuove tecnologie con i ragazzi: ponete loro domande e ascoltate come la pensano. I nativi digitali hanno una visione differente da quella degli adulti e può essere utile conoscere il loro punto di vista sui rischi e sui fenomeni emergenti;

• Se avete contezza che stanno circolando tra i bambini/ragazzi giochi violenti che imitano quelle ritratte nella serie, non esitate a segnalare la cosa a www.commissariatodips.it

La Fondazione Carolina inoltre ha realizzato una scheda per orientare i genitori

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